Influencer B2B? 5+ cose fondamentali

Inutile fare a gara a chi ha la community più grande. Non è la grandezza che conta, ma lo spessore.

La giusta strategia ti permetterà di coltivare una comunità reattiva e propositiva.

Come altrove, anche nell’universo dell’influencer marketing B2B le dimensioni non contano, troppo. Quindi? Capiamo cosa bisogna considerare per iniziare a creare una strategia vincente su cui fondare la ricerca del giusto “Opinion Leader”, tenendo presente che vi sono alcune considerazioni basilari – quasi ovvie – ed altre che, invece, non devono essere date per acquisite.

Comprendere l’audience in modo che i suoi bisogni indirizzino la scelta dell’infuencer

Investire in Influencer marketing vuol dire prima di tutto comprendere la propria audience, poi capire quale obiettivo si vuole raggiungere e come, infine qual è il soggetto che meglio può veicolare contenuti ed orientare scelte. Compiendo attentamente tutti questi passi, sarà possibile individuare le necessità e quindi come soddisfarle. Nel settore del B2B ovviamente queste considerazioni vanno integrate con quelle fatte in precedenza: competenza approfondita nel settore, capacità di comunicare in modo semplice ma esaustivo, ottima analisi di dove stia andando il mercato.

Utilizzare i dati

Sperimentare non è sbagliato se fatto in modo coerente e finalizzato ad acquisire informazioni. Il nuovo grande oracolo del digital marketing sono i dati: averli è tutto. In parte vero, ma non sufficiente. E’ necessario avere quelli giusti, prima di tutto, ed in secondo luogo bisogna saperli usare. Sperimentare può permetterci di acquisire dati utili per affinare la nostra audience, ri-calibrare i nostri target, e di conseguenza capire a quali influencer affidarci.

Scegliere l’influencer sulla coerenza di target e sulla qualità della community

Uno degli errori principali nella scelta dell’influencer è concentrarsi solo sul numero di “follower”. Elemento importante, ma sempre meno decisivo. Specialmente con l’affinamento dei contenuti (e la loro iper produzione) e l’aumento esponenziale di voci: spesso pagine con centinaia di migliaia di utenti lamentano una visibilità dei loro contenuti molto ridotta. Per questo motivo bisogna sì guardare alla “grandezza” della community, ma bisogna anche guardare allo “spessore” dell’audience. Ovvero se effettivamente questa interagisca con il soggetto e, soprattutto, quanto sia in linea con il vostro target.

Optare per un carattere da Leader

Un elemento che evidenzia molto bene la necessità di ponderare in modo differente la scelta di un influencer nel settore B2B rispetto a quello B2C è senz’altro la capacità di quest’ultimo di orientare scelte grazie ad un tono autorevole. La buona riuscita di una campagna di Influencer marketing sarà amplificata ulteriormente se la voce esterna all’azienda riuscirà a comunicare il proprio ruolo di rilievo in quel settore. In questo ambito, potremmo dire, l’empatia cede parzialmente il passo alla competenza ed autorevolezza.

Diversificare il contenuto

Ci sono due modi per diversificare il contenuto: operare una distinzione sull’oggetto, ovvero produrre contenuti differenti. Oppure cambiare voce esterna, e di conseguenza il contenuto divulgato. Modificare il messaggio può aiutare il brand a raccontare meglio se stesso, può evitare che il consumatore si annoi, ma soprattutto può permettere di affinare al meglio la propria strategia per essere in linea con i target di riferimento. Su questo, come detto, incide significativamente l’utilizzo dei dati (e di quelli giusti, nel modo giusto) e la sperimentazione coscienziosa. Sperimentazione anche dei contenuti, ovviamente. 

Non sai come muoverti nella galassia dell’influencer marketing B2B per la tua azienda? Siamo qui per questo. Contattaci e parliamone insieme. (link pagina contatti)

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